Dopo la morte di monsignor Ireneo Aldegheri (1988) fu nominato parroco di Villafranca don Luigi Cavallini che continuando nel solco tracciato dal suo predecessore, guardare al territorio per conoscere la gente, creò le zone pastorali con l’obiettivo di socializzazione e con momenti di catechesi per gli adulti.
San Rocco fu una di queste. A dire il vero, qui la tradizione c’era già perché la chiesetta di San Rocco è sempre stata il fulcro della vita del rione.
L’associazione famiglie con portatori di handicap, che qui ha la sede, si era attivata per tener vive le tradizioni coinvolgendo con i suoi ragazzi e simpatizzanti anche la comunità nell’organizzare giochi e la sagra, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Rocco il 16 agosto.
Anche Bonfante Giampietro, i “Piccinini”, “el Merican” e Giacomelli Maurilio nelle loro specificità si sono sempre adoperati per vivacizzare la ricorrenza.
Ci sono stati anche sacerdoti come don Franchini, don Giuseppe Righini all’inizio della vita della parrocchia di Madonna del Popolo, don Ciresola che si sono presi cura della chiesetta e della popolazione della zona e non solo.

Nel 1993 Luigi Marra propose alle catechiste degli adulti della zona l’organizzazione della sagra ormai troppo onerosa per l’associazione famiglie. Fu allora che a casa di Gianna e Pasquale Cordioli, attorno alla tavola rotonda, si ritrovarono i nativi e tutt’ora abitanti della zona; nacque così il Comitato di San Rocco.
Fu eletto presidente Michelangelo Serpelloni, vice Paolo Cordioli ed il piccolo comitato iniziò a lavorare dandosi uno statuto.

Il primo obiettivo  del Comitato di San Rocco fu che con il ricavato della sagra si finanziasse un progetto di restauro delle varie opere della chiesetta ormai in precarie condizioni.
Si iniziò con il restauro della preziosa statua della Madonnina del 1500 che si trovava nell’aula adiacente alla chiesetta. Si proseguì, poi, con le statue di San Rocco e San Sebastiano, la campana del Sometti del 1755, l’illuminazione della chiesa, l’impianto fonico ed altri piccoli interventi.

Una menzione particolare merita la statua della Madonnina.Vittorio Busti che sempre ha avuto cura della chiesetta raccontava che don Franchini, prete in pensione che abitava in via Quadrato negli anni cinquanta, diceva che la statua in legno della tipologia della Madonna del Popolo fosse la prima statua della Vergine venerata nella vecchia parrocchiale di San Pietro in Villafranca.Quando i Villafranchesi decisero la costruzione del Duomo “La Cesa Granda” acquistarono una nuova statua della Madonna del Popolo e così fu portata a San Rocco la vecchia statua.Sulla testa della Vergine, fino al restauro del 1995, c’era una corona di dodici stelle come risulta dalla fotografia, ex voto per grazia ricevuta, di un abitante della zona.

 Negli anni ottanta, con la nascita della nuova parrocchia di Madonna del Popolo, il Consiglio Pastorale della stessa, chiese al Comune la statua.Subito la zona si attivò perché questa statua qui era venuta e qui doveva restare. Fu organizzata una raccolta di firme ed un incontro con il sindaco del tempo Ermenegildo Pellegrini. Fu così che la Madonnina rimase nell’Oratorio di San Rocco e ne fu deciso il restauro.

Dopo l’intervento di restauro la statua fu esposta in Duomo e successivamente portata in solenne processione alla chiesetta di San Rocco e collocata sull’altare.
Il rione si era già attivato per la statua già negli anni sessanta, dopo il furto del bambino acquistandone uno compatibile con lo stile.

Anche allora fu organizzata una grande festa, e durante la celebrazione in onore di San Rocco il Bambino Gesù tornò sulle ginocchia della sua Mamma.

La chiesetta di San Rocco ha sempre partecipato agli avvenimenti della comunità di Villafranca.
In occasione del centenario del Duomo e dei lavori eseguiti fu portato a San Rocco il grande crocifisso posto all’entrata della chiesa e fu intronizzato sull’altare della chiesetta.
Anche la statua della Madonna di Fatima, dono delle figlie di Maria per la fine della guerra, durante i lavori della nuova cripta fu portata a San Rocco.
Il dott. Angelo Burti lasciò, a perpetua memoria, l’organo personale in dotazione alla chiesetta.
Così pure mons. Ceriani donò il crocefisso del suo studio posto ora sul tabernacolo.

 Don Ettore Ciresola, sacerdote di Villafranca ritiratosi in pensione nel rione, fece restaurare il tabernacolo e l’altare.
Don Luigi Cavallini con l’inventario delle opere presenti nelle chiese di Villafranca, decise che il grande crocefisso e la Madonna di Fatima tornassero in Duomo, e così avvenne.


Seguirono i lavori di restauro delle statue di San Rocco, San Sebastiano, della Campana e delle tele che vi sono custodite.
Ciò si deve anche all’impegno di Alfredo Bottacini che con competenza e passione seguì i lavori.

La signora Gemma Lucchini nel tempo ha sostituito Vittorio Busti ed ha mantenuto  il luogo  sempre bello ed accogliente. Andata in pensione la signora Lucchini la chiesetta venne gestita dal Comitato di San Rocco, già esistente, ma costituitosi in associazione nel 2000. Lo stesso Comitato organizza la Sagra in onore di San Rocco;  è il momento più importante del mese di agosto perché offre alla comunità, oltre al momento religioso  anche l’occasione di aggregazione a quanti si ritrovano attorno a tavole imbandite.

Nel giorno delle Ceneri, oltre alla celebrazione religiosa vi è il momento conviviale ideato da qualche anno dal dr. Maurizio Foroni per tutta la comunità: “polenta e renga”

Anche la cultura trova qui il suo spazio, offrendo l’occasione per mostre ed ultimamente con la pubblicazione di libri sul nostro territorio come: L’oratorio di San rocco e i tesori di Villafranca (2009), La Fabbrica del duomo di Villafranca (2011), Madonna del Popolo di Villafranca di Verona (2014), Don Gabriele Zanetti (2015), e Villafranca di Verona storia ed immagini in corso di pubblicazione per il 2018. Oltre a tutto questo, ultimamente vengono organizzati concerti e una gara nazionale per giovani talenti musicisti il cui ricavato viene devoluto all’AIRC (Ass. It. ricerca cancro), in memoria di Luigi Serpelloni giovane del  rione prematuramente mancato.

Il comitato tutt’oggi si prende cura della chiesetta, la rende fruibile per celebrazioni religiose, ricorrenze, manifestazioni ed incontri culturali è pertanto punto di  riferimento per  il rione e la comunità di Villafranca.

Gianna Negrini